Cloud: presente e futuro della veterinaria

Quando cinque anni fa Smart Vet si è presentato ai veterinari alcuni di loro erano scettici sul cloud, per lo più per paure infondate: “ho paura di perdere i dati”, “preferisco avere i dati sul mio PC”… dicevano.

I veterinari che sostenevano queste tesi infondate, erano gli stessi che utilizzavano il cloud ogni giorno, anche per lavoro: e-mail, PEC, Google Drive, Facebook, etc.

Dopo cinque anni la situazione è cambiata, ovvero si cercano principalmente gestionali cloud. Le motivazioni sono evidenti: sicurezza dei dati, accessibilità, servizi avanzati, etc.

Oggi Smart Vet viene scelto anche perché è cloud, quindi la situazione in pochi anni si è ribaltata.

In Italia ci sono circa 6.700 strutture veterinarie, ad oggi Smart Vet conta quasi 1.000 strutture e il trend di crescita lascia presagire un ottimo aumento nel breve e medio periodo.

Ovviamente queste 1.000 strutture nella maggior parte dei casi erano fruitori di gestionali veterinari desktop, i quali hanno perso molti clienti negli ultimi anni.

Il dato è evidente: il mercato veterinario si sta spostando verso il cloud.

Di sicuro hanno influito o meglio accelerato il processo  gli obblighi di legge: Sistema Tessera Sanitaria (a gennaio 2017 Smart Vet ha registrato circa 140 nuove iscrizioni), Fattura Elettronica e Ricetta Elettronica; tutti e tre sono servizi che utilizzano piattaforme cloud. Infatti ci sono stati gestionali desktop che hanno offerto il servizio T.S. dopo un anno dell'entrata in vigore, proprio perché le tecnologie sono molto diverse, quasi incompatibili.

Lo stesso si sta verificando con la Fattura Elettronica, le tecnologie Desktop non riescono a trovare soluzioni rapide e funzionali, ma al massimo soluzioni artigianali e magari costose per il veterinario.

I veterinari stanno abbandonando del tutto le tecnologie obsolete per passare al cloud e ovviamente le aziende dovranno adattarsi offrendo soluzioni ideonee al mercato.