Facciamo due conti

Smart Vet Staff · 15/07/2022
Incrociamo i dati del mercato veterinario con il numero di pet in Italia e vediamo cosa viene fuori...

Secondo ANMVI le strutture veterinarie in Italia sono 8.600. L’ultima rilevazione Bain del 2017 ha stabilito che il mercato delle cure veterinarie in Italia vale 1 miliardo e 300 milioni di euro.

Ora assumendo questi dati come affidabili, possiamo dire che la media per ogni struttura veterinaria è di circa 151 mila euro di fatturato annui.

Guardando a report pubblici le strutture veterinarie - sono visibili solo quelle  in forma giuridica S.r.l. (vedi lista in calce alla pagina del link) -  che fatturano più di un milione di euro sono poco più di 30 che insieme generano non più di 50 milioni di euro, possiamo capire come il mercato sia estremamente frammentato.

Dal rapporto Assalco-Zoomark 2019 nelle famiglie italiane ci sono oltre 60 milioni di pet, il numero preciso crediamo sia impossibile da ottenere, ma possiamo dire che se i ricavi delle cliniche sono 1 miliardo e 300 milioni diviso il numero di pet, ogni animale “spende” dal veterinario circa 22€ all’anno.

Da questi dati sorgono riflessioni spontanee: c’è chi porta pochissimo il proprio pet dal veterinario per cui c’è ancora margine per educare il proprietario alla cura del proprio animale. Al veterinario, come già accade in altri paesi, dovrebbe essere data la possibilità di effettuare vendite di prodotti specifici come mangimi specialistici o integratori, eliminare l’IVA dalle prestazioni sarebbe un grande traguardo di civiltà, le assicurazioni potrebbero migliorare la spesa media.  

Lavorando su tutti questi aspetti il mercato delle strutture veterinarie potrebbe subire un’accelerazione, ma se il mercato non dovesse cambiare in modo strutturale difficilmente questi numeri cambierebbero sensibilmente.

Detto in soldoni c’è bisogno di elementi esogeni, qualcosa che rivoluzioni il mercato e che arrivi dall’esterno, come suddetto di un cambio strutturale in quanto è vero che si può sensibilizzare maggiormente il cliente, ma è anche vero che i soldi che il cliente "ha in tasca" sono sempre gli stessi. Anzi forse stanno diminuendo, senza voler arrivare a parlare di economia internazionale, ma tutti vediamo come il costo della vita aumenta sempre di più quindi dimnuisce la capacità di spesa. 

Se non ci saranno cambiamenti importanti allora la situazione economica delle strutture veterinarie potrà continuare a crescere come sta accadendo, ma in modo molto labile.

La vera scommessa delle “corporate” o dei fondi di investimento è che il mercato da qui a X anni cambierà in modo radicale. Non è certo sui numeri attuali che si basano gli  investimenti che oggi vediamo, i quali avrebbero una ROI insoddisfacente se non in perdita. 

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