Perché i gestionali per veterinari non sono al passo con i tempi?

admin · 29/01/2015
Grafica e usabilità dei gestionali veterinari spesso lasciano a desiderare, nonostante le tecnologie siano ormai mature

Il ritmo dei progressi tecnologici in ambito medico ha subito una brusca accelerazione negli ultimi dieci anni. Tuttavia nonostante le numerose innovazioni neigli aspetti riguardanti sicurezza, privacy e interfaccia grafica, molti medici veterinari continuano a lamentarsi dei software mal progettati adducendo una generale mancanza di usabilità quando si parla di software specialistico.

I produttori cercano di controbbattere a tali affermazioni sottolineando la notevole differenza tra il software di oggi e quello degli anni passati, i cosiddetti sistemi di prima generazione. Tuttavia, basta dare un'occhiata al settore dei dispositivi mobili (smartphone, tablet, netbook) per comprendere che i VPMS (Veterinary Practice Management Software, cioè Software per la gestione delle strutture veterinarie) sono separati da un abisso dagli altri software. Applicazioni mobili e videogiochi sono talmente intuitivi per i nuovi utenti e che nessuno dei nuovi utenti ha bisogno di leggere un manuale o sottoporsi a sessioni di formazione per iniziare a utilizzarli. Questo non è certamente il caso dei gestionali veterinari di oggi.

Le ragioni di questa disparità sono molteplici. La progettazione dei software veterinari è resa complicata da numerosi altri fattori, come la necessità di rispettare le normative e le leggi; devono inoltre avere un controllo degli accessi da parte di vari utenti, e impedire l'accesso non autorizzato alle informazioni, aspetti dei quali gli sviluppatori di altri settori non devono preoccuparsi.

Inoltre, le aziende di software in questo campo hanno risorse limitate (in termini di capitali, tempo e sviluppatori) e devono decidere come distribuirle. Non è una sorpresa che la maggior parte dei provider cerchi di privilegiare l'aggiunta di ulteriori funzionalità, piuttosto che l'usabilità o la progettazione dell'interfaccia. Le prime infatti consentono facilmente di giustificare un aumento dei prezzi, mentre un buon design è generalmente considerato come "non essenziale", dando per scontato che sarà difficile convincere i clienti a pagare di più solo perchè un determinato prodotto è più utilizzabile e/o ben progettato.

Un altro motivo è che spesso gli ospedali e le cliniche veterinarie (e ancora di più i produttori di gestionali) tendono ad assumere programmatori non professionisti con precedenti esperienze nell'assistenza sanitaria. Non è inoltre difficile incappare in software prodotti da programmatori "autonomi" e venduti sottocosto poichè (tralasciando la professionalità) mancano dei servizi complementari la cui necessità si manifesta solo in caso di problemi (help desk, assistenza telefonica, errori, perdita dei dati, etc.). Questa pratica comune, sebbene sia in parte giustificata,non solo limita il pool di professionisti IT di talento che potrebbero convergere nel settore, ma impedisce anche l'infusione di nuove prospettive. A volte ci vuole un outsider per sottolineare le evidenti disparità che non possono essere colte da coloro che hanno trascorso decenni all'interno dello stesso ambito professionale.

Con la crescente adozione dei gestionali veterinari sta però diventando chiaro che i veterinari, sebbene non siano ancora disposti a pagare di più per i sistemi ben progettati e che siano facili da usare da parte dei dipendenti, hanno acquisito la capacità di distinguere un "buon" software da uno meno buono. Questo fa ben sperare in termini di miglioramento del livello medio del software in circolazione.

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