Come i pazienti percepiscono il gestionale veterinario

admin · 20/01/2015
In questo articolo cerchiamo di concentrarci su un aspetto poco analizzato dei gestionali veterinari: l'impatto sui clienti

Molti articoli riguardanti i gestionali per veterinari (siano essi piccoli ambulatori o grandi cliniche) si concentrano sugli aspetti funzionali e di ottimizzazione del processo lavorativo, tralasciando spesso un aspetto importante, che è la percezione del paziente.

Ai pazienti piace il fatto che il proprio veterinario utilizzi il computer invece di scrivere delle note a mano su un foglio di carta? Hanno fiducia nei sistemi VPMS (Veterinary Practice Management Software) come sistemi in grado di tenere traccia delle loro situazioni cliniche, e soprattutto di conservale al sicuro? Un recente sondaggio ha cercato di rispondere a queste e ad altre simili domande riguardanti la propensione dei pazienti ai sistemi VPMS (Sondaggio condotto da Morning Consult nel Maggio 2014). Il sondaggio fornisce interessanti spunti su ciò che i clienti pensano dell'adozione dei sistemi informativi in ambito veterinario

Contrariamente alle previsioni dei disfattisti, l'80% dei clienti preferirebbe che le strutture veterinarie adottassero un gestionale per veterinari, e prevede che comunque lo faranno a breve. Abbastanza sorprendentemente, questa percentuale rimane stabile nei vari campioni di età, indicando che anche i clienti più anziani vedono benefici nell'adozione dei VPMS. Tuttavia, soltanto il 53% delle persone intervistate erano convinte che i dati fossero al sicuro se conservati digitalmente, mentre ben il 39% degli intervistati erano in realtà molto preoccupati per la sicurezza dei dati in formato elettronico.

Questa dicotomia tra aspettative e fiducia è stata analizzata da altri studi. Alcuni esperti ipotizzano che la maggior parte delle persone percepisce chiaramente che il settore veterinario deve migrare sui sistemi gestionali per andare avanti e poter gestire l'enorme mole di dati che ogni giorno vengono generati dalle cliniche e dagli ambulatori veterinari. Ma le quotidiane notizie provenienti dal mondo riguardanti gli attacchi di hacker o la perdita o il furto dei dispositivi contenenti dati sensibili desta anche molta preoccupazione.

E' interessante notare che il livello di fiducia variava invece in modo significativo a seconda del livello di istruzione, poichè il 61% degli individui laureati si è detto poco preccupato rispetto al 50% della controparte diplomata. Un'utile indicazione che emerge da questi dati è che l'educazione del paziente aiuta ad attenuare le paure riguardanti la conservazione dei dati sanitari e amministrativi. Inoltre la percentuale dei clienti che si aspetta che il proprio veterinario utilizzi un iPad o un portatile per la propria attività è passata dal 34% al 38% (rispetto allo studio precedente).

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