L’amigdala: il social network dell’encefalo
Ricerche in campo neuro scientifico condotte da un gruppo di scienziati hanno evidenziato la relazione tra le dimensioni dell’amigdala è la capacità della specie nel creare reti sociali o anche social network.
In soldoni l’esperimento dimostra come nelle diverse specie di primati ci sia una forte relazione tra dimensioni dell’amigdala e capacità di creare gruppi sociali, interagire, creare alleanze, etc.
L’amigdala è una piccola “mandorla” presente nel nostro encefalo, più precisamente nel sistema limbico e si occupa della gestione delle emozioni, in modo particolare della paura. Ha un collegamento diretto con il Talamo che a sua volta ha un collegamento diretto con gli organi di senso (il talamo è anche collegato alla neocorteccia ovvero i centri cognitivi).
Questo aspetto è molto importante in quanto l’amigdala può inviare messaggi al sistema nervoso simpatico (al quale è collegato) senza che i centri cognitivi siano interpellati e/o possano rimodulare l’output. Per riassumere in modo molto (troppo) semplice la funzione del sistema nervoso simpatico è “lotta o fuggi”.
In queste poche righe abbiamo (provato) spiegato il perché la paura o l’ansia vendono più della felicità.
Cosa vuol dire tutto questo in termini di marketing?
Lo abbiamo già spiegato in una articolo “Marketing: paura Vs ansia”, cioè di come per vendere un prodotto/servizio lo strumento più potente è di sicuro l’ansia che a sua volta poggia sulla paura.
L’amigdala è il centro emozionale (in modo particolare paura) dell’uomo e sembrerebbe essere anche il centro delle nostre relazioni sociali; i due aspetti sono fortemente relazionati in quanto come già scriveva Darwin: “ l’uomo è un animale sociale in quanto non è abbastanza forte da essere indipendente”. Da un punto di vista evolutivo la paura del futuro (assicurarsi la sopravvivenza) e creare una reta sociale sono così collegate da essere gestite dalla stessa parte del cervello.
Le implicazioni da un punto di vista comunicativo e strategia di marketing sono notevoli, ora sta a noi saperle sfruttare.
