Integrazione commercialista vs XML

Gli operatori sanitari, nel nostro caso i veterinari, sono stati esentati dall’invio delle fatture elettroniche. Inizialmente questa notizia è stata accolta con favore in quanto sembrava essere un onere in meno per il veterinario, ma in realtà si è rivelata un’arma a doppio taglio.

Ad oggi il 99% delle fatture sono elettroniche, cioè in formato XML mentre i veterinari sono rimasti ancora al “cartaceo”.

Nel frattempo i software dei commercialisti si sono adeguati al cambiamento, permettono cioè di importate gli XML (fattura elettronica) in modo automatico; questo consente al commercialista di risparmiare tempo nel caricamento delle fatture del cliente, sul proprio software. Il commercialista si è ritrovato però a dover, ancora,  “caricare a mano” le fatture degli operatori sanitari che non emettono fatture elettroniche, cioè non inviano allo SDI (Sistema di Interscambio), ma inviano al Sistema Tessera Sanitaria.

Questo ha portato ad una certa frustrazione nei commercialisti perché caricano automaticamente le fatture elettroniche (XML), ma continuano a “caricare a mano” le fatture del veterinario impiegandoci più tempo rispetto ad altri clienti. “Caricare a mano”, vuol dire fare ciò che hanno sempre fatto fino al 2019, avvento della fattura elettronica.

La frustrazione di cui sopra si è riversata sui clienti, cioè sui veterinari che spinti dal commercialista (il cui interesse legittimo è velocizzare e ridurre il proprio lavoro, magari cono onorario invariato) ci hanno chiesto di poter scaricare massivamente gli XML.

Il problema sorge sullo scarico massivo: gli XML non esistono perché i veterinari non emettono fattura elettronica;  abbiamo ripetuto questo concetto in tutti i modi, ma abbiamo notato che questo aspetto non interessa, forse giustamente, l’unico interesse è velocizzare il proprio lavoro; forse però il problema è che le richieste non considerano una cosa: il costo!

La richiesta di scaricare massivamente XML di fatture “cartacee” è estremamente complicata in quanto gli XML devono rispettare delle regole che le fatture “cartacee” non hanno, oltre al fatto che sviluppare e manutenere un sistema di questo tipo è molto oneroso e quindi costoso per il veterinario o commercialista, sicuramente più costoso della soluzione attualmente in essere.

La soluzione che Smart Vet ha adottato è quella di integrare i vari software contabili. Questa soluzione esisteva prima dell’avvento della fattura elettronica e continua ad essere una valida alternativa. Il problema relativo allo scarico massivo non è ideologico, ma è di costo-beneficio. 

Circa il 30% delle strutture veterinarie ha optato per questa soluzione (integrazione commercialista), a volte pagando di tasca propria l’integrazione, magari a fronte di uno sconto per la gestione della contabilità. Ad oggi abbiamo circa 400  commercialisti che utilizzano l’integrazione con successo, solo 3  o 4 non sono riusciti ad integrarsi a causa di personalizzazioni sul loro software. I regimi forfettari invece vanno analizzati caso per caso.

Quindi se e quando il commercialista si lamenta del fatto che non ha gli XML o deve crearlo sulla singola fattura, ricorda che stiamo parlando di velocizzare il suo lavoro, ma se è così importate,  il commercialista può acquistare l’integrazione con il suo software contabile.

Concludiamo dicendo che quelle poche cliniche, di solito SRL, che emettono solo fatture elettroniche possono scaricare massivamente tutti gli XML con un click, questo per corroborare che non è un problema ideologico, ma di possibilità. 

Per avere maggiori informazioni sull'integrazione del software del commercialista puoi visitare la pagina "Integrazione commercialista"